IntroductionDe nos jours, l’économie semble avoir besoin de la politique. Au début du XXIème siècle, la crise économique exige que les États régulent les processus économiques, autrement dit, qu’il y ait une politique économique et sociale. Peut-être est-on face à un défi aux postulats du libéralisme. Mais est-il vrai que le libéralisme s’opposait à l’intervention de l’État dans le domaine économique ? Si l’on revoit l’œuvre que John Stuart Mill avait consacrée à l’économie, on peut constater..

En 1806, es decir, hace m s de doscientos a¤os, naci¢ John Stuart Mill. Su padre, el fil¢sofo radical utilitarista James Mill, lo someti¢ a un programa educativo que hizo de ‚l una especie de ni¤o prodigio. Este ni¤o prodigio desarroll¢ una intensa labor intelectual, sin descuidar su actividad profesional privada, e incluso particip¢ en la vida pol¡tica de su tiempo. A pesar de la diversidad de temas que abord¢ y de los mbitos por los que se interes¢, John Stuart (...) Mill nos leg¢ un conjunto de escritos sobre la llamada democracia liberal, de los que tambi‚n la socialdemocracia sac¢ provecho. En esos escritos ya se apuntaban algunos de los problemas a los que seguimos enfrentados en la actualidad: la tensi¢n entre las masas y las elites, la perversi¢n del inter‚s general por la presencia de intereses siniestros, la desigualdad social que lleva a la marginaci¢n pol¡tica por raz¢n de sexo, clase, raza o procedencia, los sofismas del discurso pol¡tico que permiten la manipulaci¢n de la opini¢n p£blica, el tama¤o y la composici¢n de los grupos humanos de cara a su organizaci¢n pol¡tica, o la discusi¢n en torno a la pol¡tica econ¢mica m s adecuada a la democracia. De tales problemas tratan los textos reunidos en el presente libro, cuyo punto de partida lo constituye el an lisis cr¡tico de los textos de John Stuart Mill. Este ejercicio comparativo pretende poner de manifiesto, precisamente, qu‚ queda en la actualidad, o que se puede esperar que quede, de la democracia que ‚l preconizaba. (shrink)

Nel tentativo di superare l’alessandrinismo, una parte della cultura borghese occidentale ha prodotto qualcosa di mai visto prima d’ora: la cultura dell’avanguardia. Essa è stata resa possibile da una superiore consapevolezza della storia, e più precisamente dalla comparsa di un nuovo genere di critica della società, la critica storica. Clement Greenberg, Avant Garde and Kitsch Le avanguardie appartengono al passato. Con il rischio di un paradosso che vorrei annotare all’inizio di queste rifl...

L’ipotesi di un primato ontologico della categoria della “relazione” (il pros ti aristotelico) – dunque di una costituzione intrinsecamente relazionale dell’essere stesso di ciò che è – attraversa l’intera vicenda del pensiero occidentale, fondendo a volte la propria storia con quella, altrettanto intricata e controversa, di cui la scoperta del “trascendentale” si è resa protagonista prima e dopo Kant. Essa sembra caratterizzarsi anzitutto per un’impronta polemica nei confronti di ogni ontologia che metta capo ad una visione statica della sostanza, (...) del soggetto e del fondamento, concepiti come sistemi di riferimento chiusi ed autocentrati. Tuttavia non è facile identificare e raccogliere in unità, sulla sola traccia di quest’impronta, gli autori e le forme in cui l’ipotesi ha trovato storicamente espressione. Più che a particolari autori ed a particolari filosofie, nell’espressione “ontologie della relazione”, che dà il titolo alla parte monografica di questo fascicolo, il plurale allude alla ricorrenza di una particolare direzione di ricerca e di scavo critico che, in vario modo operante, in varie forme iterata e rifratta nella storia del pensiero, merita forse di essere per se stessa, infine, posta a tema. (shrink)

L’articolo intende mettere in luce i rapporti tra le fonti storiche del Medioevo russo e la resa cinematografica della narrazione medievale nelle poetiche di Ejzenštejn e Tarkovskij. Congelando le filmografie dei due autori sulle due rispettive pellicole che hanno raccontato il Medioevo russo, l’_Alexandr Nevskij_ di Ejzenštejn e l’_Andrej Rublёv_ di Tarkovskij, l’articolo propone un’indagine critica sulle modalità d’approccio divergenti dei due registi rispetto al materiale storiografico e l’analisi della portata storica che la narrazione del Medioevo assume in un (...) prodotto artistico cinematografico. Partendo dal pensiero di H. White sulla necessità di affiancare la forma narrativa al contenuto del lavoro storico, l’obiettivo dell’articolo è anzitutto la messa in discussione della presunta oggettività della verità storiografica, spostando l’attenzione, in un’ottica cinematografica, sui precisi processi che portano a compimento una narrazione storica _tout court_ in relazione al presente della narrazione e allo sguardo dello spettatore. _This contribution aims to highlight the relationship between the historical sources of the Russian Middle Ages and the cinematic rendering of the medieval narrative in Ejzenštejn and Tarkovskij’poetics. Focusing on two respective films that recounted the Russian Middle Ages, the _Alexandr Nevsky_ by Ejzenštejn and the _Andrej Rublёv_ by Tarkovskij, the article proposes a critical investigation into the divergent approaches of the two directors with respect to historiographical material and the analysis of the historical significance that the medieval narrative assumes in a cinematographic product. Starting from the thought of the philosophy of history’s expert H. White on the need to combine the narrative form with the content of the historical work, the objective of the contribution is primarily to question the alleged objectivity of the historiographical truth. Afterwards the focus will be on the precise processes that bring to completion an historical narrative _tout court_ in relation to the present of the narrative and the viewer’s gaze in a cinematographic perspective._. (shrink)

Attraverso l'esame di tutte le citazioni da autori greci che compaiono nell'opera filosofica senecana si indaga da un lato sull'atteggiamento del filosofo romano nei confronti della cultura ellenica, dall'altro sulle soluzioni da lui adottate di fronte ai concreti problemi sollevati dalla resa in latino del pensiero e della forma degli originali greci. Il tipo prevalente della citazione senecana, che tende a configurarsi quasi sempre in forma di sentenza, pone costantemente il problema del carattere delle fonti greche utilizzate da Seneca. (...) Il libro si articola in capitoli dedicati ai vari autori greci citati dal Romano, con il massimo spazio riservato a quelli maggiormente utilizzati da lui: i filosofi stoici ed Epicurio. Precede un capitolo sulla posizione teorica senecana sulle due lingue e sulle due culture, fortemente influenzata da un lato dall'atmosfera culturale della sua epoca, dall'altro dalle dottrine filosofiche dello stoicismo relative al linguaggio, e strettamente collegata col concreto problema della traduzione. Alle dossografie dei vari libri delle Naturales questiones viene dedicata una trattazione speciale, mentre alcune appendici hanno lo scopo di completare il quadro tracciato nell'opera. (shrink)

Nell’intervista concessa nell’ottobre 1969 al regista e suo ex-allievo András Kovács, Lukács è sollecitato ad esprimere un giudizio su Trockij. A tal fine egli evoca una formula già utilizzata da Lenin in un dialogo con Gor’kij: «Trockij cammina con noi, ma in realtà non fa parte di noi». Dalle poche ma significative lettere che compongono l’epistolario tra Lukács e Anders, l’immagine che del secondo offre il primo potrebbe essere icasticamente resa attraverso il capovolgimento di tale giudizio. Secondo Lukács quindi (...) Anders «non cammina con noi», non fa cioè parte di alcuna forza politica organizzata ispirantesi al socialismo, ma «fa parte di noi», è cioè tra coloro che con più energia si oppongono alla «Entfremdung» contemporanea. Obiettivo del presente contributo è legittimare tale tesi interpretativa attraverso una discussione critica dei nodi essenziali del loro epistolario. (shrink)

"La filosofia verso la religione", opera giudicata tra le "più notevoli espresse dalla neo-scolastica italiana, e non solo italiana" e che "concentra nelle sue poche pagine un intero trattato di filosofia; diciamo meglio: di metafisica" (Vanni Rovighi), merita di essere riproposta per più motivi. Anzitutto per l'idea di ricerca filosofica che l'anima, non altra da quella auspicata già dall'enciclica Fides et ratio (1998) come antidoto a un nichilismo pervasivo che, rinunciando al mito razionalistico, diventa ancora più insidioso per la verità (...) della fede: una filosofia che prende le mosse dalla domanda fondamentale di senso. Poi, per l'impegno a rispondere a tale domanda: generosa fiducia nelle possibilità della ragione, spirito critico e rigore argomentativo, che non sono mai alternativi alla fede, ma sempre suoi alleati. Quest'ultimo è un messaggio di cui il pensiero del credente ha oggi un estremo bisogno. La grande tradizione della filosofia cristiana di Agostino e di Tommaso, cari a Masnovo, è ripresa in questo libro e resa convincente dal serratissimo confronto con il pensiero moderno. (shrink)

Partendo da un corso sul cambiamento politico tenuto da Norberto Bobbio nel 1979 e ora trasformato in un libro postumo grazie ad alcuni studenti di allora, Vitale mette in luce quattro questioni su rivoluzione, riforma e altre forme di cambiamento nell’età moderna e contemporanea. In primo luogo, qual è oggi, nelle nostre società capitalistiche alle prese con i cambiamenti climatici e altri disastri ecologici, il rapporto tra rivoluzioni scientifiche e politiche? In secondo luogo, alla fine del secolo scorso la prospettiva (...) rivoluzionaria è stata abbandonata a favore di un più realistico riformismo, ma possiamo chiederci se questa scelta non abbia portato a un grande inganno, perché il riformismo era in effetti una forma di “dolce” resa alla società di mercato e ai suoi valori. In terzo luogo, ci sono nel nostro tempo gli ingredienti (principalmente, soggetto politico, leadership e un’ideologia ben strutturata) per trasformare la rabbia per l’ingiustizia e la disuguaglianza in un progetto rivoluzionario e non solo in sporadiche rivolte? In quarto luogo, quale ruolo gioca la guerra a livello del cambiamento geopolitico, con particolare riferimento all’attuale guerra in Ucraina che sembra prospettare una nuova situazione di “scontro di civiltà” tra Weltanschauung occidentale e orientale? (shrink)

The author analyzes the interpretation of Boethius’ “timelessness solution” developed in contemporary Analytic Philosophy of Religion, and the main objections that have been moved to it, trying to draw some conclusions about its effectiveness (a) in solving the antinomy between omniscience and human freedom; (b) in weakening the argument of Open Theism. La nuova prospettiva teoretica proposta dall’Open Theism impone un approfondimento e una rivalutazione delle soluzioni “classiche” all’antinomia tra onniscienza divina e libertà umana. Tra queste “soluzioni” vi è, com’è (...) noto, quella di Boezio, ripresa e resa più sofisticata da molti autori nel dibattito contemporaneo, all’interno della filosofia analitica della religione. L’Autore intende analizzare, quindi, l’interpretazione della timelessness solution sviluppata in tale contesto e le principali obiezioni che le sono mosse, cercando di tracciare alcune conclusioni circa la sua efficacia nel risolvere l’antinomia e nell’indebolire le tesi dell’Open Theism. (shrink)

Nombreux signes montrent qu’Aristote a conçu la Poétique en continuité avec les livres de la Politique consacrés au problème de l’éducation. Lue à la lumière de ces textes, la Poétique manisfeste la volonté de son auteur d’attribuer à la poésie, et en particulier à la poésie tragique, la fonction d’aider les hommes adultes dont le caractère a déjà été formé, à développer la phronèsis, la sagesse pratique qui guide de manière rationnelle le comportement et stabilise l’équilibre des émotions de l’agent. (...) Si cette fonction n’est pas rendue explicite dans les pages de ce traité, c’est probablement dû à la conscience à laquelle Aristote est arrivé de ce que la tragédie peut atteindre sa finalité sans une représentation publique, au moyen de la seule lecture privée de son texte. Cette idée suffit à relâcher les liens entre la réflexion sur la poésie et l’étude des institutions politiques de la cité et de leurs tâches éducatives.RiassuntoPer molti indizi la Poetica di Aristotele si revela concepita in continuità con i libri della Politica dedicati al problema educativo. Letta alla luce di questi scritti, la Poetica manifesta la volontà dei suo autore di attribuire alla poesia, specialmente tragica, la funzione di aiutare a sviluppare negli uomini adulti e già preventivamente formati nel carattere la phronesis, la sagezza pratica che guida razionalmente il comportamento e stabilisce l’equilibrio emotivo degli agenti. Se poi questa funzione non è resa esplicata nelle pagine dei trattato, cio si deve probabilmente alla nuova consapevolezza maturata da Aristotele che la tragedia potrebbe ottenere il suo scopo anche senza la pubblica rappresentazione e mediante la sola lettura privata dei testo. Questa intuizione basta ad allentare i legami tra la riflessione sulla poesia e lo studio delle istituzioni politiche cittadine e dei loro compiti educativi. (shrink)

Hegel attempts both to give evil its metaphysical due and to give it intelligibility within a processive idealistic system. To accomplish these ends, he consistently employs the contrast between the natural and the free act of the subject and the contrast between the particular and the universal. He places these contrasts within the situation of an original and presupposed unity of spirit that itself is the ground of the mediation required for thinking freedom, for evil, and for ultimate reconciliation. He (...) argues for evil’s ultimate intelligibility in terms of its necessity as a consequent moment in the development of spirit from its ground; he resolves problems of evil’s penultimate irrationality in terms of its unstable contradictory elements in spirit’s history which is not yet fully concrete, a simultaneity of “ought to be” and “ought not to be” in the sense that the instability must be surpassed but not that it should never have been. The aims of this paper will be to summarize and evaluate Hegel’s efforts to give evil both significance and intelligibility within his system and to estimate if a system of progressive idealism contributes a philosophically new dimension to the problem of evil in a universe. (shrink)

There is a popular hypothesis that performance on implicit and explicit memory tasks reflects 2 distinct memory systems. Explicit memory is said to store those experiences that can be consciously recollected, and implicit memory is said to store experiences and affect subsequent behavior but to be unavailable to conscious awareness. Although this division based on awareness is a useful taxonomy for memory tasks, the authors review the evidence that the unconscious character of implicit memory does not necessitate that it be (...) treated as a separate system of human memory. They also argue that some implicit and explicit memory tasks share the same memory representations and that the important distinction is whether the task (implicit or explicit) requires the formation of a new association. The authors review and critique dissociations from the behavioral, amnesia, and neuroimaging literatures that have been advanced in support of separate explicit and implicit memory systems by highlighting contradictory evidence and by illustrating how the data can be accounted for using a simple computational memory model that assumes the same memory representation for those disparate tasks. (shrink)

Qu'y a-t-il de plus paradoxal et de plus profondément décevant que de ne plus pouvoir parler ouvertement aujourd'hui de la beauté sans être soupçonné de naïveté, tant elle a été elle-même frappée de mutisme voire d'interdiction par toutes les "déconstructions" de la métaphysique, toutes les "ruptures" des "avant-gardes artistiques", toutes les industries du divertissement de masse et toutes les formes de nihilisme qui en résultent? La beauté ne continue-t-elle pas, pourtant, de faire l'objet d'une irréductible expérience qui, modestement mais résolument, (...) féconde toujours l'existence humaine, dans sa dimension proprement esthétique, certes, mais aussi dans les domaines éthique (comme en amour et en amitié) et socio-politique (dans le partage du sensible nécessaire à tout sens commun)? C'est à redonner la parole et droit de cité à cette expérience de la beauté que nous espérons ici contribuer, en dialogue avec les Anciens et les Modernes, en nous instruisant à la fois des principes de la philosophie et des révélations de la littérature et des autres arts, comme de la vie la plus quotidienne. (shrink)

Up till now, China has not enacted any legal mechanisms governing certification or supervision for ethics committees. This article analyses deficiencies in the protection of subjects in clinical drug trials under China’s current laws and regulations; it emphasizes that investigators, as practitioners who have direct contact with subjects, play significant roles in protecting and safeguarding subjects’ rights and interests. The paper compares the status quo in China in this area to that of other countries and discusses ways China might enhance (...) the protection of rights and interests of trial subjects, such as enhancing the ethical awareness of investigators through training, improving laws and regulations, and strengthening the communication between investigators and ethics committees. (shrink)

Contemporaryphilosophyseems a great swirling almost chaos. Every situation must seem so at the time, probably because philosophy itself resists structura tion and because personal and political factors within as well as without the discipline must fade in order for the genuinely philosophical merits of performances to be assessed. Nevertheless, some remarks can still be made to situate the present volume. For example, at least half of philosophy on planet Earth is today pursued in North America (which is not to say (...) that this portion is any less internally incoherent than the whole of which it thus becomes the largest part) and the present volume is North American. (Incidentally, the recognition of culturally geographic traditions and tendencies nowise implies that striving for cross-culturalif not trans-cultural philosophical validity has failed or ceased. Rather, it merely recognizes a significant aspect relevant from the historical point of view.) Episte- Aesthetics Ethics Etc. mology Analytic Philosophy Marxism Existentialism Etc. Figure 1. There are two main ways in which philosophical developments are classified. One is in terms of tendencies, movements, and schools of thought and the other is in terms of traditional sub-disciplines. When there is little contention among schools, the predominant way is in terms of sub-disciplines, such as aesthetics, ethics, politics, etc. Today this mode of classification can be seen to intersect with that in terms of movements and tendencies, both of which are represented in the above chart. (shrink)

Concussion is a common, serious injury in youth ice hockey, affecting up to 25% of players per season by one estimate. • Bodychecking is a major cause of injury and concussion in hockey, yet some Canadian provinces allow players as young as nine years to engage in bodychecking. • Reducing rates of concussion requires eliminating bodychecking for all except elite hockey players aged 16 years and older, as per the recommendations of the Canadian Academy of Sports and Exercise Medicine.

On the life and works of ancient Jaina philosophers.